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..... e dopo il varo l'Adina salpò

LA NOSTRA STORIA

            Ciò che segue è la storia in sintesi dell’A.DI.NA. di Cabras dalla sua fondazione ad oggi, un percorso che traccia le fasi più significative dell’attività svolta, al fine di rendere i soci consapevoli di quanto si può fare e di quanto è stato fatto da un piccolissimo gruppo di appassionati della nautica per diletto, uniti nel nobile scopo di colmare il vuoto di opportunità e di servizi legittimi.

         La finalità fu quella di dotarsi autonomamente di adeguate strutture, obiettivi raggiungibili solo con l’impegno e la determinazione diretta degli interessati.

         Un impegno volontario prodotto a favore della nautica in forma no-profit.

            Nasce così il 13 gennaio 1990 l’A.DI.NA. di Cabras per iniziativa di 8 diportisti pionieri, aggregatisi con l’intenzione di dare una scossa all'immobilismo del settore nautico regnante a Cabras e decisi a realizzare adeguati servizi per il diporto nel mare del Sinis.

          Mettemmo subito in campo due iniziative, tanto ambiziose quanto largamente attese.

            La prima riguardava la realizzazione di un approdo a Mare Morto con moli galleggianti per la piccola nautica da diporto, la seconda prevedeva la realizzazione di due scali per il varo e l’alaggio di natanti carrellati.

Per l’approdo presentammo un progetto di massima con la richiesta di autorizzazione a realizzare tre moli galleggianti con circa 200 posti idonei all'ormeggio per natanti.

L’anno successivo arrivarono i nulla osta richiesti: il primo della Soprintendenza Archeologica di Cagliari e Oristano (29.01.1991) e il secondo dell’Assessorato ai Beni Ambientali della Regione Sarda (19.07.1991).

Dopo l’accoglimento della nostra iniziativa da parte delle Istituzioni citate, seguì una diffusione informativa capillare fra i diportisti amanti di quest’area con la proposta di esprimere una manifestazione di interesse a cofinanziare l’opera.

Ricevemmo la formale adesione di circa 50 diportisti, ciascuno pronto a mettere a disposizione 4 milioni delle vecchie lire, per un totale di 200 milioni.

Bussammo incoraggiati ad ogni porta istituzionale pubblica, sia per la progettazione e l’approvazione del progetto definitivo dei moli, sia per reperire le residue risorse finanziarie da destinare alle opere di protezione.

Purtroppo prevalse l’indifferenza collettiva condita dalla cieca supponenza del potere di turno che ritiene sempre di poter fare da solo e meglio. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un territorio costiero che, sul piano delle infrastrutture, è lasciato in condizioni inadeguate, con l'aggravante dalla totale noncuranza per le aspettative dell’utenza del settore.

Fu così che la nostra iniziativa venne affondata e con essa si inabissò anche il sogno di tanti diportisti.

Ciò nonostante, abbiamo sempre conservato nel tempo la determinazione a far riemergere quel sogno, e a gennaio 2014 (in piena campagna elettorale della Regione) l'Adina ha provocato un dibattito sul tema pubblicando una bozza grafica del sogno, esposto su 3 mega cartelloni stradali posizionati strategicamente nelle principali vie di accesso e nel centro di Cabras, auspicando il sorgere di un nuovo stimolo che attivasse un adeguato interesse da parte degli appassionati e, soprattutto delle Istituzioni.

La volta ci fu una risposta positiva di tutti, anche delle Istituzioni locali, espressa pubblicamente e con interesse in un convegno sul tema organizzato dall’Adina il giorno 8 febbraio 2014, a cui hanno assistito e partecipato oltre 150 convegnisti.

...... Ci saranno sviluppi ?........................Chissà, ci sarà modo e tempo di vedere se fu interesse reale o di circostanza elettorale.

Possiamo aggiornare che a tutto il 2016 non si è alzata una bava di vento pubblico che potesse far sperare che il sogno salpasse.

 Gli scali di varo e alaggio hanno avuto miglior fortuna dei moli.

Dal 1994 oltre duecento diportisti associati e Autorità Istituzionali di sicurezza, fruiscono con legittimo diritto di due scivoli, uniche infrastrutture di scalo nautico regolamentari presenti nelle coste di Cabras, uno a Mare Morto e uno a Portu s’Uedda.

         La loro realizzazione è stata possibile grazie ad un intervento dell'allora Prefetto di Oristano, (intervento seguito al primo BOTTO dell'Adina, fine settembre 1993) e al contributo finanziario erogato dalla Pubblica Amministrazione, (Comune di Cabras nel 1994 e Provincia di Oristano nel 1995 e nel 1996). A questo contributo si aggiunse quello di oltre 100 soci aderenti, fra diportisti e non, che nel 1994, credendoci, consentirono l’avvio delle opere e il completamento dello scalo di Mare Morto. 

        Negli anni successivi seguirono altre importanti iniziative, sia di sostegno attivo alla tutela ambientale nell’Area Marina Protetta e sia di servizi estivi agli ormeggi di Mare Morto, attività prestate sempre in modalità no-profit e in continua evoluzione. 

A tutti, Istituzioni e Soci che ci hanno creduto e che hanno sostenuto l’Adina in tutti questi anni, rinnoviamo la nostra riconoscenza e gratitudine. 

         L’Adina sta navigando dal 1990. In quell’anno è salpata con un battello equipaggiato da 8 soci precursori, nel 2014 ha navigato con un bastimento che ha ospitato a bordo 247 soci.

E la storia continua………………..

 

 

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